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Visualizzazione dei post da luglio, 2024

7.

"Sono stata ligia al dovere. Ho fatto quello che mi è stato chiesto. Mentre uno dopo l'altro completavo tutti i compiti che avevo, mi sentivo solo più vicina a lui. E al suo uccello che mi manca da impazzire, insieme alla sua forza e alla sua cattiveria. Ho inviato l'sms e adesso fremo nell'attesa." Lui le scrive che a breve verrà da lei per vedere se ha fatto tutto per bene. E cinque minuti dopo è lì, alla porta. Barbara gli dice di entrare, lei sta in salotto. Ha addosso solo un perizoma nero. Lui prende una sedia e ci si mette, con lo scopo di squadrarla con cura. Parte, in ordine, dalla giarrettiera. Una scelta semplicissima quella della ragazza, una fascia larga circa tre centimetri e due linee, una sopra e una sotto la fascia, tutto intorno alla coscia sinistra, interrotte sul lato esterno da una sorta di cinghia, anch'essa tonda e senza decorazioni.  Poi tra i seni, che Barbara tiene tra le mani. Un piccolo cuore formato da fuscelli di rosa con le spine...

6.

“Il problema è che non c’è uno come lui. Ho provato. Ma tutti quelli con cui sono uscita non mi hanno fatto scattare quello che aveva fatto scattare lui. Sono stata in paradiso e all’inferno contemporaneamente, ero soggiogata ma mi sentivo libera, con lui. E dopo tre mesi non ne posso più di girarci intorno: devo tornare da lui…” Per tre mesi Barbara aveva evitato qualunque possibilità di incrociare l’uomo e persino di aprire le persiane di quella finestra. Perciò decide di ripartire proprio da lì. Quella mattina ripete il rituale che l’aveva corrotta per sempre, latte macchiato e sguardo dritto verso il balconcino. E lui arriva. Ghigna. Lei accenna un sorriso. Ma il tizio si gira e rientra. – Passa più o meno un’oretta. Poi il telefono squilla. – Ne vorresti ancora, impudente sgualdrina, non è vero? – Sei tu che mi hai reso tua... – Non posso darti torto, ma ho in mente per te un’altra prospettiva. – Prospettiva? che significa? – Significa che tu ubbidisci, se vuoi godere. – Ma io vog...

5.

"Lui non si limita a scoparmi. Mi sfonda. Non mi dà respiro. Non mi fa capire niente. Mi usa. Mi faccio usare. Mi faccio spaccare come un frutto estivo, senza battere ciglio. E la cosa più incredibile è quanto mi piaccia. Non ero così, fin quando è arrivato lui. Cosa sarò dopo di lui? Lui sa che sta finendo e questo mi fa sentire tranquilla. Io so che sta finendo e questo mi inquieta." È il terzo giorno, l'ultimo. Barbara si sente completamente assuefatta da quell'avventura assurda. Arriva la chiamata. L'ultima chiamata. Era già pronta prima.  Minigonna bianca senza mutandine, un top nero attillatissimo. Esce e in un attimo è davanti alla porta. Deve solo spingere. Si ferma per un istante, poi prende il respiro ed entra. Ma lui è subito lì, la coglie di sorpresa. Fa quasi un passo indietro di soprassalto, ma lui la prende per la mano destra e la tira dentro. Una volta chiusa la porta le strappa via la minigonna, le solleva il top dal lembo inferiore liberandole i ...