10.

 

– È stato interessante sentirti dire "Sborrami nel culo, Horace" – dice l'uomo sorridendo.
Sono seduti l'uno accanto all'altra sul divano, mentre Ronnie li osserva dalla poltrona.
Barbara non riesce a parlare.
– Cos'è... – fa Ronnie – ora sei imbarazzata?
La ragazza accenna un sorriso.
È passata la notte dopo quel rapporto durissimo.
Dalle finestre aperte passa un po' d'aria, si sente il rumore leggero del suo passaggio nella stanza.
– Dunque ti piace essere presa con la forza... – riprende Horace.
Lei lo guarda e annuisce con un cenno del capo.
– Ti piace essere vinta... essere battuta... anche se resisti con tutta te stessa...
Di nuovo lei annuisce.
– Sei una grande lottatrice, e per questo abbiamo pensato che sia giunto il momento...
Barbara lo guarda perplessa.
In quel momento entra nella stanza un altro uomo, non alto, tozzo anzi, ma grosso, con le braccia e le gambe muscolose, e ciò nonostante con una grossa pancia.
Ha addosso una sorta di completo da basket che evidenzia le sue forme.
– Lui è Karl, il nostro taglialegna di fiducia.
La ragazza si sente a disagio, è vestita solo con un perizoma nero e una canottiera rosa a bretelle fine.
– Lui non parla la nostra lingua, è tedesco – asserisce Ronnie.
Il bestione le si avvicina.
Ist sie das Flittchen?
– Ahahahahha... – se la ride Horace – Was würde er sonst nebenan in seiner Unterwäsche machen?
– Cosa dicono? – reclama lei con Ronnie.
– Lui ha chiesto se sei tu la sgualdrina...
– E cosa ha risposto tuo fratello? – fa lei trasalendo.
– Altrimenti cosa ci farebbe qui accanto in mutandine?
Barbara vorrebbe protestare ma l'energumeno le prende la mano, la solleva come fosse un fuscello e se la mette sulla spalla sinistra, tenendola per le cosce, con il busto e la testa di lei piegati dietro la propria schiena, e si incammina fuori.
– Vielleicht bringe ich sie heute Abend zurück... – dice lui, promettendo di riportarla, forse, la sera.
Genieße sein Arschloch... – risponde Horace.
– Dove mi porta? Cosa mi succederà? – mugola Barbara.
Seinen großen Schwanz genießen – ribatte quello.
– Ha detto a lui di godersi il tuo culo e a te di goderti il suo enorme cazzo...
La ragazza sparisce per le scale trasportata dallo sconosciuto straniero.

L'uomo cammina nel prato fino a raggiungere una casupola.
È una sorta di stalla ma usata come capanno per gli attrezzi.
Una volta entrati lui la poggia in piedi a terra, davanti a sé.
Barbara accenna a scappare ma non fa neanche un passo. Lui l'afferra per il polso destro con la mano sinistra e, una volta che l'ha rimessa di fronte a se le dà uno schiaffo con l'altra mano, ma usando al minimo la sua forza.
– Ma che diavolo fai, sei pazzo? – lo rimprovera lei.
Lui le fa cenno di stare zitta mettendosi il dito davanti alla bocca.
Si cala i pantaloncini.
– Oh mio dio! – bisbiglia la ragazza quasi fra sé, mentre ancora un po' le brucia la guancia sinistra.
Il tizio ha un arnese che lo riflette perfettamente, non lungo ma estremamente largo e possente.
– Ich werde dir das Gefühl geben, dass du deine Jungfräulichkeit noch einmal verlierst, Hure...
– Sta dicendo che sarà come sverginarti di nuovo, puttana – interviene Horace.
Infatti repentinamente lui e Ronnie li avevano seguiti.
– Per nulla al mondo mi sarei perso questo spettacolo – risponde quest'ultimo.
Barbara ha perso la cognizione di cosa stia succedendo, ma non ha tempo per comprendere.
Karl si approssima a lei, la spinge ad inginocchiarsi, le prende i capelli dalla nuca raccogliendoli nella sua possente mano, mentre con l'altra afferra il suo membro e comincia a schiaffeggiare con quello le guance della ragazza.
– Guarda Horace, la sta prendendo a pisellate, ahahahah...
Ma Barbara invece di soccombere, istintivamente si aggrappa alle cosce dell'uomo e lo guarda fisso negli occhi.
– Hai capito, Ronnie, la sgualdrina non si fa spaventare...
Nello sguardo della ragazza si inietta l'ardore del desiderio, mentre lui continua a schiaffeggiarla ma anche ad accarezzarla con la sua arma.
Barbara a quel punto apre la bocca e fa uscire la lingua, adagiandola sul labbro inferiore.
Lui inizia a battere con l'arnese sopra al piercing.
Jetzt musst du lecken... Es ist notwendig, alles mit Speichel zu benetzen...
– Vuole che glielo lecchi bene, con tanta saliva... – traduce a modo suo Horace.
– È per il tuo bene... – sogghigna Ronnie.
Barbara lo guarda, intendendo di aver capito, poi chiude gli occhi ed esegue.
Ci mette tutto l'impegno, lo fa grondare di saliva.
L'energumeno una volta ritenutosi soddisfatto la fa rimettere in piedi.
Con un gesto lento le afferra il perizoma e lo tende finché non si strappa, e lo getta in terra.
Poi tocca alla canottiera, aperta da davanti come fosse di carta.
Fatto ciò, spinge Barbara verso un vecchio bancone da lavoro e ce la mette sopra, seduta.
Le prende le gambe, mette le caviglie della ragazza una sulla sua spalla destra, l'altra sulla sinistra.
A questo punto lei è in suo potere.
Lei si appoggia coi gomiti sul bancone, senza staccargli lo sguardo di dosso.
– Gut festhalten, Hure...
Barbara in qualche modo lo capisce e si tiene stretta con le mani ai lati del bancone.
E quello inizia ad entrare nel suo ventre.
– Oooh!!! – sibila lei a bocca spalancata, con la voce rotta.
Lui spinge lentamente ma inesorabilmente.
– Oh mio dio, è troppo grosso!
Ma quello da una spinta finale e il ventre di lei incredibilmente lo inghiotte tutto.
– Ooooooooooooooohhhh!!!
Barbara è esterrefatta.
– Così mi spacchi tutta!
Ma Karl non dice nulla e inizia a pompare.
La ragazza si affloscia con la schiena sul bancone.
– Oddiooooo!
Le spinte dell'uomo si fanno piano piano meno secche, più continue e cadenzate.
– Aaah... aaah... aaah...  aaah... non è possibile!
Lui non si scompone e continua.
– Aahh...  aahh... oddio... aahh... aahh...
I corpi cominciano a sudare e quando i ventri vengono a contatto, i colpi risuonano come battiti di mani.
Karl va ancora più veloce, Barbara viene scossa avanti e indietro sul bancone.
– Ahh... ahh... ahh... ahh... ahh... ahh... ahh... ahh...
L'uomo con il braccio sinistro tiene la ragazza bloccata e l'altro lo allunga verso il viso di lei e inizia a schiaffeggiarla sulle guance.
Barbara sente che quel gesto le smuove di nuovo qualcosa dentro.
–  Ahh...  ahh... ahh... ahh... ahh... ahh... ahh...
– L'ha presa a schiaffi e lei continua a godere, che cagna... – sentenzia Horace.
– Io l'avevo capito fin dal primo momento, fratello...
– Soll ich noch schneller fahren?
– Ti sta chiedendo se deve andare più forte ancora...
Barbara fa cenno di no con la testa, come a dire 'va bene così'.
Invece lui inizia a sbatterla con una forza inaudita e una velocità impressionante.
– Oddio, no! Ah! Ah! Ah! Ah! Ah! Ah! Ah! Ah! Ah! Vengo!
– Komm schon, Schlampe!
– Ah! Ah! Ah! Vengo! Vengooo! Vengooooooo!!!
Dal ventre di Barbara parte uno schizzo fortissimo di un liquido trasparente.
– Guardala come squirta, la troia! – si entusiama Ronnie.
L'uomo non smette di colpire.
– Ah! Ah! Sto esplodendooooo!!!
Altri schizzi seguono il primo, con la ragazza che si aggrappa intorno al collo del suo amante con le braccia.
Karl, per nulla domo, la ribalta sul tavolo e la mette a novanta gradi.
Divarica le natiche di Barbara e le lecca con foga il buchino, che però si è già un po' allentato grazie all'orgasmo gigantesco che l'aveva investita pochi istanti prima.
Poi quello sputa addosso alle pareti del buco due o tre volte e, fatto anche questo brutale preliminare, si prende il membro con la mano destra e ce lo appoggia.
– Ti prego non farmi male! – lo implora lei.
Entspannen Sie sich... Relax...
Ma poi il dardo inizia a farsi avanti.
– Ough!!! – farnetica la ragazza a denti stretti.
– Tieni duro, troia! – le strilla Ronnie.
Karl la prende per i fianchi e senza fare tanti complimenti entra.
– Ooooughhhhh!!!!! – Barbara sente che sta per piangere.
Le lacrime le gonfiano gli occhi.
L'uomo la prende per i fianchi e inizia la sua azione, all'inizio lentamente.
– Ooooooooohhhh...
Entra ed esce tutto.
E di nuovo.
E di nuovo.
E di nuovo, finché non sente che l'ingresso si è fatto un minimo più agevole.
Poi va un po' più veloce.
– Ooooooohhhh... mi sento scoppiare...
Quello va avanti.
– Oooooohhhh... ooooooohhhh...
Ogni affondo un gemito più breve.
– Ooooohhh... ooooohhh... ooooohhh...
– Jetzt sind Sie bereit...
– Dice che sei pronta... – riporta subito il pronto Horace
Il ritmo aumenta.
– Ooohh... ooohh...  ooohh...  ooohh...  ooohh...
Ancora.
– Oohh... oohh... oohh... oohh... oohh... oohh... oohh...
Ora si è assestato, ma la spinta è costante.
– Oohh...  oohh... oohh... oohh... oohh... oohh... oohh... oohh...
– Ti ha quasi sfondato il culo, sgualdrina... – fa Ronnie compiaciuto.
– E che aspetta a finire l'opera... – sussurra tra i gemiti Barbara – oohh... oohh... oohh...
– Die Schlampe sagt, du kannst sie durchbrechen... – si affretta a tradurre l'altro
Karl sogghigna per la provocazione e stringendole i fianchi con maggior vigore dà il via all'ultimo assalto, iniziando a sbatterla senza requie.
– Ohh! Ohh! Ohh! Ohh! Oddio! Ohh! Ohh! Ohh! Ohh!
I glutei della ragazza sbattono sonoramente sul ventre dell'uomo.
– Ohh! Ohh! Ohh! Ohh! Ohh! Ohh! Oddioooo! Ohh! Ohh!
Hier, Schlampe, Hier!
– Mi stai sfondando! Mi stai sfondando!!!
Come una furia l'energumeno si scatena addosso a lei.
– Vengoooooooooo!!!!!
Nello stesso momento anche lui sbotta, e mentre lei schizza come aveva già fatto prima, quello la inonda prima dentro e poi, tirato fuori il suo arnese repentinamente, continua sporcandole i glutei e la schiena.
A quel punto arrivano anche i fratelli che, eccitati dallo spettacolo, tirano anche loro fuori gli arnesi.
Girano intorno al bancone e li puntano sul viso di Barbara.
Ronnie la prende per i capelli, fradici per la faticata, e le solleva la testa.
– Adesso anche noi godiamo su di te, preparati...
– Sono la vostra troia, non posso più vivere senza di voi... – si arrende la ragazza.
I due aguzzini la inondano di seme sulle guance, sulle labbra, sul mento.
Poi la girano ancora a pancia in su e Horace finisce di sporcarla anche sul seno e sul collo.


"Quando ha iniziato anche a prendermi a schiaffi, se fossi stata la Barbara di un tempo, mi sarei divincolata e avrei reagito in malomodo.
Invece quei buffetti che scuotevano appena il mio viso, quelle dita grandi e ruvide che lo facevano leggermente vibrare, mi sovreccitarono.
Ma era perché stava andando tutto fuori controllo.
Mi sono ritrovata ancora una volta a implorare di essere presa da dietro, di essere sfondata.
E lui mi ha sfondata. E io, pur distrutta, sono venuta come la svergognata che sono.
Ora sono un oggetto del piacere nelle mani di quei due maniaci, pronta a farmi sottoporre da loro a qualsiasi angheria pur di accondiscenderli, di farmi venire addosso dai loro cazzi magnifici."




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