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Visualizzazione dei post da maggio, 2024

4.

"Ubbidire e godere è tutto quello che conta per me, ora." La risposta alla stessa chiamata del giorno prima, senza nessun inutile indugio, attiva un circuito già predisposto. Barbara ha messo un tubino nero senza nient'altro che non sia un paio di autoreggenti sempre nere e le scarpe coi tacchi a spillo che lui le aveva espressamente richiesto. Finisce solo di truccarsi con un filo di rimmel e un rossetto acceso. Prende la chiave sotto al tappeto che sa. Entra. Compie lo stesso percorso. Arriva di fronte a lui, che ritrova sempre seduto in poltrona. Si gira di spalle. Porta le mani dietro la schiena e abbassa la lampo del tubino. Lo fa scorrere verso il basso, rimanendo a quel punto nuda. – Vatti a mettere con le mani sul tavolo, giovane troia. – Sì. – sussurra lei. Compie i passi necessari e quando è vicina al mobile si piega un pochino in avanti, poggiandosi come ordinatole, divaricando anche le gambe. L'uomo si alza e la segue. Si mette alla sua sinistra. Ha in man...

1.

Barbara beve il suo latte macchiato in cucina, pensando alle cose da fare in giornata mentre stringe la tazza. Dalla finestra sente un rumore che non sa distinguere ed istintivamente si gira verso fuori. Sul balcone di rimpetto c’è il tizio che abita nel villino accanto al suo, un signore sulla sessantina. Lo sguardo di Barbara scende di quel poco che occorre per scorgere che l’uomo è in canottiera ma senza mutande. Nel primo istante accenna un sorriso come di scherno. Poi subito però rimane fissata su quel particolare: ha un membro notevolissimo. Resta attonita e non riesce a distogliere l’attenzione. Ed è in quel momento che lui se ne accorge. La guarda. Barbara capisce di essere stata beccata ma, per qualche ragione che non riesce a comprendere, rimane a scambiarsi sguardi con lui. Non è neanche un bell’uomo, ha una grossa pancia, ma quel coso tra le gambe è per lei ipnotico. – Ehi, ti piace eh? – le grida lui da lì. Barbara sgrana gli occhi. È vero che sono vicini ma non si ...

3.

"È vero, non ho legami, non devo temere il giudizio di nessuno. Però mi sento addosso qualcosa di strano. Un vecchio che mi domina, che fa di me quel che vuole.  La cosa più assurda è il desiderio che ha generato ormai in me. Sì, il desiderio di lui. Sono così pazza che stamattina ho scritto su il mio numero su un cartoncino e l'ho esposto sulla nostra finestra." E lui la chiama. – Pronto? – risponde Barbara. – Sono io. Silenzio. – A che ora vieni? – riprende lui – Anche adesso. – Dove ti trovi. – Sono in bagno. – Ecco, ora ti dico cosa farai. – Si Silenzio. – Vieni qui, sono da solo. Vestiti poco e mettiti dei tacchi alti, i più alti che hai.  Silenzio. – Va bene. – Ascolta bene queste istruzioni: la chiave di casa è sotto al tappetino, entra, togliti le mutandine e lasciale sulla maniglia della porta; io sono in salone, sul divano. – Ok. – E voglio impegno, non ci provare a fare la santerellina con me. Silenzio. – Ho capito. Sono passati pochi minuti quando Barbara si p...

2.

La quarta mattina Barbara si siede nello stesso posto, al tavolino, col latte macchiato, e con lo sguardo sbircia oltre la finestra. Ma il tizio non compare, sul balcone. Dopo un paio di minuti suona il campanello. Barbara apre la porta senza pensare. E dietro la porta c’è lui. La donna richiude la porta istintivamente. Poi chiude gli occhi, e la riapre. Lui entra, lei indietreggia. Lui chiude la porta lentamente, facendo il minimo possibile di rumore. È in sandali e bermuda e ha addosso una maglietta che non riesce a coprire la pancia del tutto. Barbara invece il suo solito pigiamino estivo, pantaloncini e canottiera. Si guardano.  Lui abbassa le braghe, non ha niente sotto. Barbara guarda per un momento quella verga e poi si sforza di tornare a fissare gli occhi del tizio. – Sei una bella fica, chissà se sai anche fare i bocchini... – Scusi? – Ahahah, mi dai del lei... Ma volevi solo vederlo da vicino o vuoi farci anche qualcosa? Barbara non riesce a rispondere ma ...