4.
"Ubbidire e godere è tutto quello che conta per me, ora."
La risposta alla stessa chiamata del giorno prima, senza nessun inutile indugio, attiva un circuito già predisposto.
Barbara ha messo un tubino nero senza nient'altro che non sia un paio di autoreggenti sempre nere e le scarpe coi tacchi a spillo che lui le aveva espressamente richiesto.
Finisce solo di truccarsi con un filo di rimmel e un rossetto acceso.
Prende la chiave sotto al tappeto che sa.
Entra.
Compie lo stesso percorso. Arriva di fronte a lui, che ritrova sempre seduto in poltrona.
Si gira di spalle. Porta le mani dietro la schiena e abbassa la lampo del tubino. Lo fa scorrere verso il basso, rimanendo a quel punto nuda.
– Vatti a mettere con le mani sul tavolo, giovane troia.
– Sì. – sussurra lei.
Compie i passi necessari e quando è vicina al mobile si piega un pochino in avanti, poggiandosi come ordinatole, divaricando anche le gambe.
L'uomo si alza e la segue. Si mette alla sua sinistra. Ha in mano un frustino che lei non ha visto, ma che sente subito sulle natiche, quando lui lo appoggia e lo fa strusciare.
Parte il primo colpo.
– Ah! – guaisce lei.
Una linea orizzontale che attraversa le due morbide colline si arrossa.
Parte il secondo.
– Aaah!
Altra linea rossa.
Partono altri dodici colpi.
Barbara ormai squittisce ogni volta, emettendo un piccolo suono acuto, lievemente sofferente.
L'uomo lascia cadere il frustino e comincia a mollarle dei sonori schiaffi, equamente distribuiti per natica.
– Aaah!
– Ti fanno male?
– Sì...
Poi le infila una mano tra le gambe.
Poggia le dita sul ventre.
– Aaaahhh...
– Sei fradicia. Ti piacciono anche la frusta e gli schiaffi...
Barbara annuisce.
Lui a quel punto prende il barattolo e di nuovo inizia a spalmare il gel nell'altro orifizio.
– Oooh... – mugugna lei sottovoce, chiudendo gli occhi.
Quello spinge le sue dita dentro e le estrae e le spinge ancora, e ancora.
Lei si morde il labbro inferiore. Il buco si allarga a dovere.
L'uomo si piazza alle sue spalle e rapidamente la penetra, senza alcun riguardo.
– Oddio!!!
– Il tuo culo è mio, mi appartiene!
– Oh mio dio, si!
La tiene saldamente per i fianchi, mentre il suo dardo entra poco a poco ma inesorabilmente.
– Dillo: il mio culo è tuo!
– Oh si! il mio culo è tuo, sfondamelo!
Lui glielo spinge tutto dentro, poi lo ritrae quasi fino ad uscire, poi di nuovo fino in fondo,
Barbara man mano si abbandona, sussultando ad ogni colpo ricevuto.
L'azione del vecchio satrapo è instancabile. La ragazza viene demolita ad ogni affondo.
– Oddio... sì... sì... sì!
Il bacino e la pancia di lui sbattono ripetutamente sui glutei sodi di lei, resi perlati dal sudore.
– Tieni... tieni, troia!
– Sì... sì... aaaah!
I seni sussultano ad ogni spinta. Il viso che all'inizio era contratto, ora manifesta i segni della resa.
A quel punto l'uomo afferra con una mano la coscia destra di Barbara e la solleva in alto, appoggiandola addosso a se, mentre l'altra gamba rimane poggiata a terra, quasi in spaccata in verticale.
La ragazza è agile e non soffre per la nuova posizione, mentre lui la penetra con ancora più vigore.
– Aaah! Aaah! Aaah! Aaah! Aaah!
– Stai venendo come una lurida sgualdrina!
– Aaah! Aaah! Aaah! Aaah! Aaah! Aaah!
Dal ventre di Barbara escono schizzi di umori di piacere.
– Adesso tocca a me venire, troia!
– Oh, sì! Aaah! Aaah! Aaah! Aaah! Aaah! Aaah!
L'uomo le scarica dentro fiotti di seme, che man mano fuori esce e sbrodola lungo la pelle della coscia della ragazza che è rimasta poggiata in terra.
Barbara, madida e affaticata, si gira a guardare l'uomo in viso.
Lui le tiene l'arnese infilato nel buco per qualche secondo, poi lentamente lo sfila.
Le pareti dell'orifizio rimangono perfettamente tonde anche se ben larghe.
Hanno resistito a quell'assalto devastante.
– Guarda quanto sei già diventata allenata, piccola cagna in calore, domani finirò il lavoro facendoti impazzire...
Barbara non parla, respira solo con affanno mentre lo fissa.
"Sto provando cose che, lo so, gran parte delle donne non proveranno mai.
Nelle loro vite ordinarie, le loro vite sessuali ordinarie, ma io no.
È arrivato lui e ha liberato pensieri, sensazioni e desideri che non sapevo esistessero.
Ieri, prima che violasse la più inviolabile delle intimità, pensavo fosse solo un gioco per adulti.
Poi è diventata la cosa che ha cambiato tutte le regole.
La prima, la più importante, è che lui mi sfonda e io godo."
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