8.
"Amo questa idea, che entro in una casa e sono tutta sistemata, ma poi ne esco devastata.
Amo il fatto di sapere che non la farò franca."
Spinge la porta. Entra. Muove i suoi passi.
Conosce la strada.
Ma non sa che stavolta non sarà lo stesso.
Lui è sempre lì, nella sua solita poltrona.
La vede avvicinarsi con la sua nuova mise. Una gonna nera stretta, corta a metà coscia, una camicia bianca sbottonata fin sopra al seno, con il reggiseno color carne che si intravede, sotto, e scarpe col tacco a spillo, nere, lucide. Capelli come da copione, tirati bene indietro, coda di cavallo, frangetta.
Quando Barbara si trova quasi al centro della stanza vede che su un'altra poltrona c'è un altro uomo.
È identico al vecchio, e lei strabuzza gli occhi.
– Devo dire che avevi ragione, Ronnie, hai preso proprio una gran bella cavalla – fa quello.
Barbara non aveva mai neanche saputo il nome del suo amante, e ora lo sente pronunciato da uno sconosciuto che però è uguale a lui.
– Ma chi è questo? – chiede la ragazza, perplessa.
– T'importa davvero sapere chi sia e non perché è qui? – risponde Ronnie.
– M'importano tutte e due le cose, a dire il vero...
– È il mio gemello, Horace... ed è qui per un motivo che non farai fatica ad immaginare...
L'altro uomo si alza, si toglie la maglietta, si sbottona i pantaloni e li lascia cadere a terra.
Dopo essersene liberato prende il suo arnese e lo estrae dalle mutande.
– Oh mio dio... – sussurra Barbara.
Ovviamente, anche la sua dotazione è uguale a quella del fratello.
La situazione in breve degenera.
I due sono presto addosso alla ragazza.
All'inizio lei ha davanti il nuovo arrivato e dietro Ronnie, che nel frattempo si è anche lui spogliato.
La denudano con determinazione.
Horace apre la camicia strappandone i bottoni, poi rompe anche il reggiseno staccando le coppe una dall'altra.
Il fratello, da dietro, spinge la gonna in giù, brandisce il perizoma di pizzo nero e lo dilania.
Un momento dopo prendono ognuno una mano di Barbara.
– Sei riuscita a gestire un grosso cazzo – dice Ronnie – ora vediamo come te la cavi con due...
E glielo mette nella sinistra.
Horace fa lo stesso con la destra.
La ragazza non sa come è cominciato ma si ritrova a massaggiarli entrambi.
– Avanti, troia, facci godere come si deve – la insulta il nuovo venuto.
In breve Barbara si ritrova in ginocchio, in mezzo al loro, alternando gli arnesi nella propria bocca.
Loro la spingono dalla nuca e glieli fanno arrivare fino all'ugola.
– Gah! – sbotta lei, sbrodolando saliva.
Ma non desiste.
Il duplice rapporto orale continua per diversi minuti.
Poi Ronnie la fa alzare tirandola per la coda.
– È giunto il momento di fare davvero sul serio, sgualdrina...
La priva totalmente della camicia e dei brandelli di reggiseno.
La induce a muoversi verso la camera da letto, dove la luce del giorno è resa meno potente dalle persiane accostate e un lenzuolo di raso viola ricopre il materasso.
Barbara ci viene lanciata sopra.
Il primo a raggiungerla è Horace, che la mette sotto e si piazza tra le sue gambe.
– Mi ha detto che non ha voluto la tua fica, io invece me la prendo volentieri...
Detto questo, mentre la guarda negli occhi, la penetra lentamente ma fino in fondo.
– Oooh...
– Sei bagnata fradicia, scorre già che è una meraviglia...
L'uomo ripete l'affondo, e poi di nuovo, un poco più veloce.
– Oooooh... oooooh...
Un poco ancora più veloce, sempre di più.
– Oooh... oooh... oooh... oooh...
È passato pochissimo tempo ma già la sta sbattendo, con un buon ritmo, costante.
– Oh... oh... oh... oh... oh... oh... oh... oh...
Lei si tiene a lui con una mano sulla spalla e l'altra dietro la schiena.
– Oh... oh... oh... oh... oh... oh... oh... oh... oh...
– Stai già venendo, troietta!
– Oh... oh... oh... si... si... vengo... oh... oh... oh...
Allora lui spinge ancora più forte e veloce.
– Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oooh!
Una furia.
– Oh! Oh! Oh! Ooh! Oooh! Ooooh! Oooooh!
Mentre ancora si contrae per l'orgasmo, la ragazza viene ribaltata e messa sopra da Horace.
Si accascia su di lui.
A quel punto entra in gioco anche Ronnie.
Le si piazza dietro e inizia a introdurre il suo dardo, cosparso di gel, nell'altro buco.
Pure lui in un attimo è tutto dentro.
– Oh mio dio!!! – urla Barbara, con lo sguardo impietrito.
Entrambi gli uomini, senza lasciarle scampo, la penetrano alternativamente.
– Oddio, così mi spaccate! Ohhh! Ohhh! Ohhh!
Loro grugnivano e lei man mano soccombeva.
– Ohhh! Ohhh! Ohhh! Ohhh!
Ronnie le schiaffeggia i glutei di dritto e di rovescio.
Horace si mette in bocca i seni a cui si è aggrappato, stuzzicando vigorosamente i capezzoli con la lingua che insiste sui piercing.
Dopo alcuni forsennati muniti in questa posizione e un nuovo sconvolgente orgasmo, Barbara viene alzata di peso e portata nel balconcino.
Lì l'azione dei fratelli prosegue, in piedi, con la ragazza schiacciata tra di loro a sandwich.
Duramente ma lentamente, all'unisono.
– Aaaaahhh... aaaaahhh... aaaaahhh... aaaaahhh...
I suoi seni sobbalzano, i suoi glutei e le sue cosce ondeggiano, colpiti seccamente.
– Aaaaaaaaaahhh... aaaaaaaahhh... vengo ancora... aaaaaaaahhh...
Ora la fanno scendere. Le impongono di mettersi in ginocchio di nuovo, tra di loro.
– Ora ti riempiamo questo bel visino di sborra... – dice Ronnie.
– Come merita una troia... – rincara Horace.
Pochi secondi e prima l'uno, poi l'altro, scaricano il proprio seme su di lei, che lo riceve tenendosi con le mani sulle ginocchia dei suoi aguzzini.
"Ma c'è modo e modo di non farla franca.
Mi sono sentita scoppiare dentro.
Scioccamente avevo creduto che non ci fosse esperienza più forte del sesso anale.
Invece sono stata travolta.
Due uccelli mi hanno chiavata senza pietà, due uccelli identici, enormi.
Sono stata umiliata, questi uomini mi hanno trattato come un oggetto.
E io ne ho goduto, in un modo che mi appare impossibile.
Sono diventata un'altra, dalla Barbara che conoscevo."
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